Lectio divina sul libro dell'Apocalisse- 5

APOCALISSE
Quinta Lettura

Lettura
Col secondo capitolo iniziano le lettere mandate alle sette chiese. Gesù alla maniera di un capo di comunità da indicazioni concrete pe la vita della gente. Sono indicazioni pastorali. Le lettere hanno una forma letteraria identica. Esse però non fanno parte del genere epistolare classico.

Ap 2, 12-17
12All'angelo della Chiesa che è a Pèrgamo scrivi:
"Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli. 13So che abiti dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di Satana. 14Ma ho da rimproverarti alcune cose: presso di te hai seguaci della dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla prostituzione. 15Così pure, tu hai di quelli che seguono la dottrina dei nicolaìti. 16Convèrtiti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. 17Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi lo riceve".

Commento
La terza lettera è destinata alla Chiesa di Pergamo, cittadina a circa 100 Km a nord di Smirne e 10 Km dalla costa mediterranea. Questa bellissima città era la capitale del regno ellenistico governato dagli Attalidi . Essi avevano eretto una famosa biblioteca ed avevano introdotto l'uso della "pergamena", la pelle di pecora usata in alternativa del papiro egiziano. Era una città molto fiorente dal punto di vista religioso e la sua acropoli era letteralmente coperta da magnifici templi. In particolare il grande altare di Zeus (oggi conservato nel museo di Berlino) ed il grande santuario dedicato ad Asclepio, dio dei malati. Per prima la città di Pergamo introdusse il culto all'imperatore Augusto. Tutte queste ragioni sono forse la causa per cui si afferma che in quella città "satana ha il suo trono". La spada affilata a doppio taglio si collega con 1,16 ed è la sua Parola. Nonostante le molte tentazioni idolatriche i cristiani di Pergamo avevano testimoniato la loro fede pur in questo ambiente ostile. L'esempio fulgido è Antipa. Egli era un cristiano, forse Vescovo, che è stato ucciso a causa della sua fedeltà al Signore Gesù . Tuttavia un'erba maligna stava insinuandosi nella comunità. Era la dottrina dei Nicolaiti già incontrata nella lettera ad Efeso (2,6). Era una degenerazione religiosa comparata alla dottrina di "Balaam". Chi era Balaam? Era un mago convocato dal re di Moab, Balak, per maledire gli ebrei in marcia nel suo territorio diretti verso la terra Promessa (Numeri 22-24). Egli divenne causa di tentazione per Israele (Numeri 31, 15-26), spingendo ai culti idolatrici che ora l'autore dell'Apocalisse richiama per la chiesa di Pergamo come consumare le carni sacrificate agli idoli nei riti pagani e come prostituzione (Numeri 25, 1-3). La tentazione sempre presente è di mescolare il cristianesimo con manifestazioni dei culti pagani. Cristo entra in scena con la spada del suo giudizio per chi è infedele alla dottrina cristiana e con una promessa per chi è fedele. Ai giusti sono assicurati due doni. "La manna nascosta", cioè un nuovo cibo celeste come quello ricevuto da Israele nel deserto (Esodo 16), che può essere un rimando all'Eucaristia secondo l'immagine già usata da Gesù nel discorso nel discorso sul pane delle vita nella sinagoga di Cafarnao (Giovanni 6,31.49). C'è poi il dono della "pietruzza bianca", che può avere diversi significati. Potrebbe riferirsi al segna posto nei banchetti, o alle pietre preziose usate come gioiello e dono di nozze, o ai sassolini bianchi impiegati nelle sentenze per assoluzioni, o nelle votazioni. L'elemento fondamentale di questa pietruzza bianca è nel "nome nuovo" e segreto inciso su di essa. È il nome di Cristo risorto (cfr. 3,12 e 19,12) che rende i cristiani uniti a lui in una comunione di mutua appartenenza. Come il Sommo Sacerdote nell'Antico Testamento recava sul suo turbante una lamina d'oro con la scritta "Sacro al Signore" (Esodo 28,36-38), così il cristiano è consacrato sulla fronte come appartenente in pienezza a Cristo, ne porta il nome, ne condivide la vita.

Nella nostra vita ci sono momenti positivi in cui noi siamo fedeli al Signore e momenti di tentazioni in cui siamo portati ad allontanarci da Gesù e dal suo vangelo. Siamo invitati a discernere bene il nostro comportamento per non illuderci di essere cristiani ed invece stiamo seguendo altre divinità. Nel nostro cammino ci sono tre aiuti potenti che ci salano dal male: la Parola di Gesù che fa chiarezza nella nostra vita, l'Eucaristia che ci nutre e ci sostiene, l'unione inscindibile con Gesù.
- Quali sono i momenti positivi e le tentazioni più forti che viviamo?
- Ci alleniamo a discernere i nostri comportamenti?
- Il valore della Parola di Gesù e dell'Eucaristia lo viviamo?
- Siamo consapevoli che siamo uniti per sempre a Gesù?

La vita
Cerchiamo ora di interagire col testo biblico e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con l'insegnamento di Gesù?
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è qualcosa di urgente a cui io posso contribuire per un miglioramento evangelico della realtà?