Lectio divina sul libro dell'Apocalisse- 14

APOCALISSE
Quattordicesima Lettura

Lettura
Siamo sempre all'interno della sala dove si celebra la liturgia celeste. Dopo la triplice visione che ha accompagnato l'apertura del 6 sigillo, nel capitolo ottavo si spezza l'ultimo sigillo.

Ap 8, 1-13
1Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz'ora.
2E vidi i sette angeli che stanno davanti a Dio, e a loro furono date sette trombe. 3Poi venne un altro angelo e si fermò presso l'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi, perché li offrisse, insieme alle preghiere di tutti i santi, sull'altare d'oro, posto davanti al trono. 4E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme alle preghiere dei santi. 5Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono tuoni, voci, fulmini e scosse di terremoto.
6I sette angeli, che avevano le sette trombe, si accinsero a suonarle.
7Il primo suonò la tromba: grandine e fuoco, mescolati a sangue, scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra andò bruciato, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde andò bruciata.
8Il secondo angelo suonò la tromba: qualcosa come una grande montagna, tutta infuocata, fu scagliato nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, 9un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.
10Il terzo angelo suonò la tromba: cadde dal cielo una grande stella, ardente come una fiaccola, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. 11La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono a causa di quelle acque, che erano divenute amare.
12Il quarto angelo suonò la tromba: un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e così si oscurò un terzo degli astri; il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente.
13E vidi e udii un'aquila, che volava nell'alto del cielo e che gridava a gran voce: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra, al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!".

Commento
L'Agnello Cristo rompe l'ultimo sigillo che chiudeva il libro della storia umana. In cielo si crea un silenzio magico e surreale, segno di stupore e di contemplazione (v. 1). Che significa la citazione di un silenzio di mezz'ora? È un tempo breve e imperfetto. È un silenzio di sospensione e di attesa di un evento che viene seguito col fiato sospeso. Poi l'apostolo vede sette angeli di alto rango che stavano ritti davanti a Dio ai quali vengono consegnate sette trombe. Si prepara un evento da vedere e da sentire. Appare un altro messaggero divino che si accosta all'altare del tempio celeste. qui vediamo un collegamento ancora con il Tempio di Gerusalemme dove c'era l'altare dell'incenso sul quale continuamente si innalzava il fumo profumato simbolo della preghiera del popolo (Es 30,1-10 e Sal 141,2). Il rito descritto sembra richiamare il sacrificio vespertino al Tempio quando il sacerdote con un carbone preso dall'altare degli olocausti incendiava un pugno di incenso sull'altare d'oro dei profumi. Anche nel tempio celeste sale questo profumo che è formato dalle preghiere fatte dai santi che stanno davanti al trono di Dio e dagli angeli (v.4). Improvvisamente la scena liturgica viene attraversata come da un fulmine. Con un gesto inatteso l'angelo scaglia l'incensiere colmo di fuoco sulla terra. Al posto del silenzio e della lode precedenti subentrano tuoni, fulmini, clamori e terremoto. Che senso possiamo dare a questi due momenti? Forse si deve pensare che la preghiera dei santi-cristiani è un appello efficace perché Dio irrompa nella storia per correggerla, per vincere il male e cancellare le vergogne presenti. Ma quel fuoco è anche calore e luce per i credenti che assistono all'irruzione divina nella storia. Col v.6 si apre un nuovo possente settenario degli angeli trombettieri. La tromba nella Bibbia non è solo uno strumento musicale liturgico ma è anche simbolo che scandisce l'irrompere dei tempi ultimi del mondo e dell'umanità (cfr. Giele 2,1; Sofonia 1,16; 1Tes 4,16). Il suono dei primi quattro squilli di tromba è descritto con scene parallele tra loro. È da notare che i flagelli, che accompagnano ogni squillo, si collegano alle piaghe descritte nel libro dell'Esodo piombate sugli egiziani (7,14-11,10). Il primo angelo col suo squillo di tromba introduce una sciagura planetaria. Essa rimanda all'ultima piaga d'Egitto, quella della grandine e dei fulmini, qui si aggiunge anche il sangue (cfr. v.7 ed Es 9,23-25). Queste immagini hanno lo scopo di mettere in scena ed immaginare come potrebbe essere il giudizio divino sulla storia. Non è il giudizio finale e definitivo, soltanto un terzo subirà il giudizio. Questo significa che è uno sconvolgimento controllato dell'armonia e dell'ordine della creazione, che Dio decide per correggere l'umanità. La scena seguente il suono della seconda tromba sembrerebbe evocare l'eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. L'autore si ispira a modelli apocalittici tradizionali che descrivevano caduta di corpi celesti (vv.8-9). Il mare si fa parzialmente sangue e l'immagine rimanda al Nilo che divenne sangue (cfr.7,20-21). La catastrofe colpisce la terra, il mare e tutta la natura. Al terzo squillo di tromba sono ancora le acque ad essere colpite, quelle dolci e potabili (vv.10-11). A causa della caduta di un asteroide chiamato Assenzio, che richiama un sapore amaro (cfr. le acque amare nel deserto Es 15,23-26). Questi flagelli che cadono dal cielo sembrano alludere alla ribellione e caduta degli angeli che largo spazio ebbero nella letteratura apocrifa giudaica. Le stelle incarnavano gli angeli e la stella che cade diventa simbolo della caduta degli angeli (cfr. Lc 10,18). Col suono della quarta tromba si passa al cielo e all'aria (v. 12). La nona piaga d'Egitto consisteva nell'oscurarsi del sole e degli astri (Es 10,21-23). Ora viene ripresentata con lo sconvolgimento dei ritmi del sole, della luna e delle stelle. Le tenebre però non dominano completamente sul mondo, solo un terzo della luce è annientata. C'è ancora tempo per decisioni che possono mutare la nostra sorte. Alla fine nel cielo appare un'aquila che sembra mettere in guardia per evitare successivi flagelli collegati con le altre trombe. Dio nella Bibbia è raffigurato come aquila che protegge i suoi piccoli (cfr. Es 19,4 e Dt 32,11).
- Dio interverrà sicuramente nella storia per equilibrare le cose.
- Il giudizio di Dio ci sarà ma non sappiamo come sarà. Che idea abbiamo del giudizio di Dio?
- La preghiera dei cristiani e l'ascolto di Dio possono fare in modo che il giudizio sia benevolo e che si possa attuare delle celte che porteranno ad evitare la condanna. Cosa possiamo fare noi?

La vita
Cerchiamo ora di interagire col testo biblico e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con l'insegnamento di Gesù?
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è qualcosa di urgente a cui io posso contribuire per un miglioramento evangelico della realtà?