Documenti dai gruppi

Relazione gruppo giallo

RELAZIONE DEL GRUPPO GIALLO 04.06.2021

Purtroppo, mancando il sacerdote ed una catechista abbiamo dovuto lavorare con poco materiale. Con le esperienze di suor Atanasia e le interviste fatte precedentemente alle catechiste, si può dire che la catechesi viene svolta partendo dalla lettura del vangelo per favorire l'incontro con Gesù e cercando di trasmettere valori quali l'umanità, l'accoglienza e la dedizione amorosa. Inoltre, si cerca di avvicinarsi il più possibile ai ragazzi: con i più piccoli si lavora attraverso la lettura di parabole e la successiva attuazione che risulta più coinvolgente, mentre con quelli delle medie si punta maggiormente sulla conversazione al fine di far emergere i loro problemi. Da migliorare ci sarebbe la possibilità di offrire un ascolto di testimonianze di vita vissuta, attraverso le quali il ragazzo potrebbe immedesimarsi, inoltre, sarebbe bello far fare esperienze di servizio sia a livello caritativo (raccolta di viveri/adozione a distanza) che liturgico (ministrante).
Le nostre catechiste non si accontentano di comunicare e basta, infatti, una volta letto il vangelo lo si rapporta all' "io" sia del bambino/ragazzo che della catechista in modo che emerga l'insegnamento che la parola di Dio dà alle nostre vite, ovvero, quello che essa suggerisce ad ognuno, cercando di capire come comportarsi per vivere cristianamente.
I catechisti sono rappresentanti della comunità che aiutano il ragazzo a vivere bene la liturgia e la carità, ma bisognerebbe riuscire a coinvolgere maggiormente loro ed i genitori nella partecipazione alla Santa Messa, che purtroppo è molto scarsa, è necessario lavorare di più in questo senso magari facendola animare dai bambini con il supporto dei genitori che rimangono comunque il punto di riferimento per i figli. Infine, sarebbe bello fare formazione catechistica alle famiglie, ma non 'il catechismo in famiglia' come viene proposto dalla diocesi, bensì sarebbe opportuno mantenere l'oratorio come luogo di ritrovo ed il gruppo come punto di incontro affinché il bambino possa sentirsi parte di qualcosa e magari possa mantenere vivo l'entusiasmo che dopo i sacramenti, ai quali partecipa volentieri, viene pian piano perso.

Relazione gruppo verde

Gruppo Verde - CPPU "Madonna della Salute"
26 maggio 2021

Presenti: DON ALESSANDRO FRANZONI, SUOR ANNAMARIA, DANIELA MALGARINI, ELENA SAI, LUCIANO CERINI, ALBERTO VARINI, MARTINA VILLAGROSSI.

Daniela, nominata dal Priore moderatrice del gruppo, introduce l'incontro con una preghiera e invita i presenti ad avanzare proposte concrete per ognuno dei tre punti relativi al servizio catechistico delle nostre parrocchie.

1- In merito alla catechesi intesa come incontro con Gesù, prende la parola suor Annamaria, che sottolinea con amarezza come la condizione di pandemia abbia impedito ai bambini di incontrarsi e riflettere sul Vangelo della domenica prima della S. Messa festiva. Aggiunge che l'itinerario Sotto l'albero, dal taglio psicologico, non si sofferma in modo esaustivo sulla Parola di Dio. Si è sperimentato perciò lo sviluppo delle parabole evangeliche e proposta una sorta di catechismo itinerante come nuovo modo di "ascoltare" la Parola oggi e coinvolgere i bambini.
Elena approva questo modo di fare catechismo, per il quale tuttavia servono corsi di formazione. Forse per molti bambini e ragazzi il catechismo rappresenta l'unica occasione per conoscere e amare Gesù. I catechisti perciò non devono improvvisare, ma essere affascinanti e corretti nel modo di trasmettere la Verità, educare e far crescere le persone che vengono loro affidate.
Don Alessandro aggiunge che è necessario, ma non scontato, che i catechisti conoscano il Vangelo affinchè i bambini possano innamorarsi della Parola di Dio. Sarebbe sufficiente seguire l'anno liturgico per ritrovarci tutto il mistero di Cristo. Da qui nasce la proposta per un anno e in forma sperimentale dei cartoni animati per i più piccoli e della rappresentazione di scenette per i più grandi, facendo leva sul gruppo famiglie che, come sta accadendo a Cerlongo, aiuta a crescere e migliorare come genitori nel compito educativo e condividere momenti di festa e di preghiera.

2- Sul servizio catechistico inteso come attenzione alla persona, Martina sottolinea quanto sia importante partire dai problemi e dalle domande delle persone, più ancora che dai dogmi. Forse è questo il motivo per cui non riusciamo a coinvolgere i genitori. Riconosce tuttavia l'efficacia del gruppo famiglie che negli anni è riuscito ad avvicinare altre persone anche attraverso attività pratiche.
Don Alessandro pensa che sia necessario prendere sul serio le domande e i desideri dei bambini quale metodo catechetico. Alberto aggiunge che il catechismo della chiesa cattolica è utilissimo per trovare risposte alle nostre domande e propone di regalarlo ai catechisti.
Suor Annamaria è certa che l'approccio corretto sia quello di incontrare bambini e adulti nelle famiglie in cui vivono poichè relazione e confidenza sono già di per sè una testimonianza di fede. Gesù stesso viveva di relazioni e la Chiesa non cresce per proselitisimo, ma per relazione.

3- Per quanto riguarda infine la liturgia e la carità come momenti importanti della vita comunitaria, Martina pensa che l'ideale per unire Vangelo, servizio, impegno sociale, ... sia quello scout.
Alberto insiste sull'importanza di attività caritative come Anffas, Villa Maddalena, mensa Caritas e propone che ogni classe del catechismo possa avviare un'opera caritativa come avviene a Cerlongo, dove la raccolta dei viveri è capillare. Certo è possibile fare dei servizi anche in grandi realtà e associazioni, ma essi rischierebbero di essere delle esperienze occasionali, mentre proposte elaborate nella propria frazione permettono di rendere tali esperienze abituali e non sporadiche. Alberto suggerisce inoltre che a livello liturgico si potrebbe spiegare la messa per poterla vivere pienamente.
Suor Annamaria sottolinea l'importanza delle catechiste quale tramite importante affinché le famiglie vivano la liturgia. Se l'individualismo è imperante, la nostra missione rimane comunque l'apertura, consapevoli tuttavia che l'Altro potrebbe essere anche libero di rifiutare il Vangelo. Proprio la parrocchia è il luogo dove tutto questo può avvenire, perché ambiente vicino e fraterno.

Relazione gruppo rosso

INCONTRO GRUPPO DI LAVORO DI UNITA' PASTORALE

GOITO 24.05.2021, ORE 20.30

PARTECIPANO:
DON MARCO MANI
CLAUDIO BALASINA
SUOR IRIDE
CASTROVILLARI ROSARIO
MILANI MATTEO
BERTA EMANUELA
GEMINIANI ARIANNA
DALLA BA SILVANA

Dopo la lettura del testo "Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all'incontro promosso dall'ufficio catechistico nazionale della conferenza episcopale italiana" e tenendo presente le relazioni sull'attività di catechesi nelle diverse parrocchie presentate nell'ultimo Consiglio di Unità Pastorale si procede al confronto di gruppo sulle linee guida proposte da don Marco.
1. Papa Francesco afferma che la catechesi deve portare ad incontrare Gesù per poi conoscerlo e seguirlo nelle diverse età della vita. Tale incontro si realizza prima di tutto attraverso il vangelo letto, meditato e vissuto. Dall'esperienza nostra e dalla conoscenza che abbiamo del servizio catechistico svolto, nelle nostre parrocchie avviene quanto è indicato dal Papa? In che modo? Che cosa ci sarebbe da migliorare?
• La lettura della Bibbia dovrebbe essere il momento centrale attorno a cui ruota tutta l'attività catechistica. Modulando l'approccio a seconda della fascia d'età dei gruppi si può partire dalla lettura di un brano e svilupparne il tema attraverso un'opportuna attività oppure nel caso dei gruppi di adolescenti e di giovani affrontare un tema che sta a cuore e sviscerarlo per condurre al termine il gruppo alla proposta del messaggio evangelico.
• Il libro della Bibbia dovrebbe essere sempre presente, visibile e alla portata di tutti durante l'attività di Catechesi .
• Il catechista secondo le indicazioni di papa Francesco è chi prova a testimoniare l'annuncio gioioso del Vangelo anzitutto con la sua esperienza di fede, la sua capacità di mettersi in relazione, il suo vissuto personale, non sempre può avere tutte le risposte ma importante è che stimoli il gruppo a coltivare le domande.
• Si suggerisce che il gruppo dei catechisti di ciascuna parrocchia possa contare sulla guida e sul supporto di un sacerdote o una suora di riferimento, non solo per la programmazione delle attività ma anche e soprattutto come guida spirituale e confronto personale.

2. Il Papa indica anche prioritario per il servizio catechistico essere attenti alla persona, ai sui problemi e alle sue domande. Partendo da tutto ciò ci cattura l'interesse della persona e la si porta a  trovare le risposte più necessarie in Gesù e nel suo vangelo. Le nostre attività catechistiche hanno questa attenzione oppure ci accontentiamo di comunicazioni cattedratiche e unidirezionali senza prima ascoltare i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, i giovani e gli adulti? È necessario assumere questa prospettiva nel servizio catechistico?
• Si concorda unanimemente che la prospettiva dell'ascolto e l'attenzione al vissuto personale di bambini e ragazzi è il punto di partenza indispensabile per ogni proposta catechistica. Si rivela particolarmente proficuo saper creare all'interno del proprio gruppo uno spazio di accoglienza e fiducia tale da far sentire i bambini e i ragazzi accolti e liberi di esprimere i propri vissuti personali a volte costituiti anche da dubbi, paure e fragilità.
Questa prospettiva dell'ascolto e dell'accoglienza potrebbe anche portare il gruppo a porre domande "scomode" che potrebbero sembrare persino provocatorie, tutto questo è naturale e non dovrebbe spaventare poiché il catechista non può e non deve avere una risposta per ogni domanda ma può condurre il gruppo ad un confronto e ad un approfondimento.
• Si mette in luce la necessità per i gruppi degli adolescenti e dei giovani di proseguire le relazioni anche fuori dal tempo dell'incontro in presenza: un messaggio, una telefonata, una chiacchierata durante la settimana rinsalda i rapporti, stabilisce un clima di fiducia, fa sentire che l'animatore ha a cuore il ragazzo. Questa indicazione potrebbe essere utile anche per le famiglie dei bambini più piccoli a cui riservare durante la settimana qualche gesto di attenzione.

3. Il Papa dichiara che la catechesi nasce dalla comunità, i catechisti sono i suoi rappresentanti, ed è finalizzata a creare e a vivere nella comunità. La liturgia e la carità sono due momenti importanti di vita nella comunità. Educhiamo a vivere questi momenti? Quali carenze individuiamo al riguardo? Come possiamo integrare il percorso catechistico?
• Per quanto riguarda l'ambito della carità è emersa già dalle catechiste l'esigenza di far vivere ai bambini e ai ragazzi momenti di servizio verso i malati, gli anziani, i poveri della propria comunità e non in modo occasionale ma come parte integrante del percorso catechistico. Sembra oltremodo auspicabile accogliere anche testimonianze significative di carità, in particolar modo far  conoscere ai ragazzi la realtà del centro di ascolto della Caritas di Goito attraverso la diretta testimonianza dei protagonisti che la animano, affinchè attraverso l'esperienza diretta emerga nei giovani una particolare attenzione ed una spiccata sensibilità verso il servizio nei confronti di chi ha bisogno.
• La presenza di bambini e di giovani alle celebrazioni liturgiche sembra essere la questione più delicata e complessa poiché si ritiene indispensabile che sia la famiglia a sostenere e sollecitare
la partecipazione almeno alla messa domenicale. In alcune parrocchie della nostra U.P. attraverso l'incarico di ministrante si assicura la partecipazione di un folto gruppo di bambini, un'altra  occasione opportuna potrebbe essere quella di accogliere nel coro ragazzi o adolescenti, tuttavia resta ancora difficoltoso motivare la maggioranza dei bambini a frequentare con continuità le celebrazioni liturgiche.
Ancora una volta si rivela una risorsa importante mantenere una relazione personale al di fuori del momento di catechesi, attraverso messaggi, telefonate e rapporti amichevoli con le famiglie
e con i giovani per stimolare momenti di condivisione e di incontro anche durante la S.Messa.

Relazione catechismo Solarolo

RICOGNIZIONE DEI
PERCORSI DI INIZIAZIONE CRISTIANA
ATTIVI NELL'UNITA' PASTORALE MADONNA DELLA SALUTE

Relazione di Sintesi per la Parrocchia di S.Margherita V.M. di Solarolo
(Aprile 2021)

La parrocchia di Santa Margherita V.M. di Solarolo propone ai ragazzi della propria parrocchia un percorso di iniziazione cristiana che per l'anno 2021 risulta articolato su 3 pluriclassi (IV e V elementare; I e II media; III media post cresima). Negli ultimi anni non è stata attivata la nuova classe riguardante i primi anni di elementare a causa della pandemia del coronavirus e per l'iniziativa di un nuovo percorso educativo che coinvolge i genitori ma di cui i catechisti non conoscono i dettagli.
Ognuna delle 3 pluriclasse è seguita da 2 educatrici ciascuna, di genere femminile, per 2/3 di età compresa tra i 50 ed i 60 anni e per 1/3 di età compresa tra i 30 ed i 40 anni. Le attuali educatrici svolgono praticamente tutte il servizio da oltre dieci anni fino anche a 25 anni.
Visto le piccole dimensioni della parrocchia, le 3 pluriclasse presentano un bacino d'utenza relativamente modesto compreso tra i 5 ed i 9 ragazzi per pluriclasse. A fronte di questi piccoli numeri si segnala comunque una buona percentuale di presenza dei ragazzi agli incontri che si aggira praticamente sempre tra l'80% ed il 90% del bacino d'utenza.
Il luogo di ritrovo degli incontri è presso l'Oratorio parrocchiale di Solarolo con cadenza settimanale per le 2 classi di età più piccola e a settimane alterne per la III media. La durata media degli incontri è sempre di circa 1 ora. Non vi è un orario ed un giorno comune ma in base alle disponibilità i gruppi si incontrano in diversi giorni della settimana, in orari pomeridiani ma diversificati tra i gruppi.
In generale gli incontri si svolgono partendo dal vissuto quotidiano settimanale dei ragazzi sul quale viene avviato un dialogo ed un confronto che, ove possibile, cerca di includere anche brani evangelici. All'inizio o alla fine degli incontri è previsto un breve momento di preghiera. In alcuni gruppi maggiormente ed in altri meno frequentemente vengono utilizzate attività creative/ludiche introduttive, realizzazione di cartelloni per focalizzare i temi trattati, visione di filmati, coinvolgimento di persone esterne che presentano le proprie esperienze (ad esempio Don Jonathan che si rende sempre disponibile) e momenti di lettura alternati da momenti di condivisione. Si ritiene importante che i ragazzi percepiscano comunque la differenza tra gli incontri di iniziazione cristiana e l'attività scolastica.
Il programma educativo seguito durante gli incontri è quello condiviso a livello di unità pastorale con Suor Anna Maria per le pluriclasse di età inferiore alla cresima e con Don Jonathan per la classe post cresima. I temi trattati variano in funzione dell'età dei ragazzi e della eventuale necessità di preparare i ragazzi alla celebrazione dei sacramenti.
Le due pluriclasse di età inferiore alla cresima utilizzano in generale il sussidio diocesano "Sotto l'albero" arricchito e corredato da brani del Vangelo e della Bibbia e da altri testi di vario genere recuperati dalle educatrici (è stato citato ad esempio tra gli altri "il Piccolo Principe"), da sussidi di iniziazione cristiana, siti internet di settore, ecc. cercando di seguire il programma e le tracce indicate dall'unità pastorale.
Come modalità di iterazione con i ragazzi le educatrici dichiarano di previlegiare il dialogo, il confronto, la lettura e discussione dei testi, l'ascolto dei ragazzi, ecc. Si ritiene in generale che i piccoli gruppi funzionino bene per le classi pre-cresima, dove si affrontano meglio i contenuti e si ha maggior cura dei ragazzi. Per i ragazzi post cresima forse risultano più utili i gruppi numerosi sia per motivazioni legate alla socialità sia perché con piccoli gruppi a volte si fa fatica nell'organizzazione di attività particolari.
Non risultano presenti particolari attività strutturate di coordinamento a livello parrocchiale tra le diverse pluriclasse, in particolare durante gli ultimi mesi condizionati dalla pandemia. Al contrario a livello di unità pastorale è presente l'importante coordinamento svolto dalle suore di Goito per le età pre-cresima e da Don Jonathan per le età post-cresima. Questo coordinamento permette di condividere con le altre parrocchie dell'unità pastorale programmi educativi, tracce degli incontri, temi da affrontare, ecc. A livello diocesano si segnalano gli incontri di formazione di vicariato per gli educatori che venivano svolti soprattutto in passato e che di recente sono venuti un po' meno.
Gli attuali educatori di Solarolo non hanno ricevuto una specifica formazione propedeutica al compito a loro affidato ma avendo tutti una lunga esperienza alle spalle (fino anche a 25 anni) hanno nel tempo partecipato a numerosi corsi ed incontri più o meno strutturati e continuativi (sia a livello diocesano, che di vicariato, che parrocchiale, come ad esempio gli incontri di qualche anno fa riguardanti la presentazione del sussidio "Sotto l'albero"). Alcuni educatori hanno poi frequentato a livello personale il corso di teologia di base presso il seminario. Gli educatori ritengono comunque importante una formazione continuativa che purtroppo in alcuni periodi della vita può essere meno presente a causa dei numerosi impegni. Ci tengono inoltre a sottolineare che anche gli incontri settimanali costituiscono "formazione" dell'educatore, in quanto non è solo l'educatore che dona qualcosa ai ragazzi ma sono anche i ragazzi che contribuiscono ad arricchire gli educatori.
L'organizzazione di attività extracatechesi ha purtroppo avuto una battuta di arresto nell'ultimo anno a causa della pandemia da coronavirus. Alcune classi più che altre hanno comunque organizzato in passato attività a sfondo religioso come ad esempio: il sostegno del gruppo dei chierichetti a servizio delle liturgie, la raccolta delle offerte con le cassette quaresimali, le confessioni in gruppo nei periodi forti dell'anno (Avvento, Quaresima), l'animazione delle liturgie domenicali a turno durante Avvento e Quaresima o in occasione di particolari eventi, il coinvolgimento dei ragazzi nelle celebrazioni domenicali, ritiri spirituali in occasione della preparazione dei sacramenti, incontri di inizio e fine catechismo unitari a Goito, incontri con il vescovo in preparazione della Cresima, incontri serali a Goito di catechesi genitori/figli, ecc. Come attività ludico/ricreative si segnalano: spettacolo di Natale, visite ANFASS, recita del rosario nel mese di maggio presso Possenta o San Lorenzo, gita di fine anno al Santuario delle Grazie, pizza del gruppo dei cresimati, ecc.
Tutti gli educatori evidenziano che in generale le famiglie risultano assenti e sono poco coinvolte nell'educazione cristiana dei figli. In passato, con classi precedenti, le famiglie erano più presenti e partecipavano di più. Si è cercato di organizzare qualche sporadico incontro con la presenza sia dei figli che dei genitori, ad esempio in occasione della preparazione dei sacramenti. Un anno fa con un'iniziativa di unità pastorale si è tentato di organizzare incontri serali a Goito in cui i genitori facevano formazione e contemporaneamente i figli facevano catechismo. Per Solarolo la partecipazione è stata molto bassa, pari circa al 10%, anche per le difficoltà logistiche e culturali delle famiglie solarolesi a far riferimento a Goito.
Durante i periodi di limitazioni dovute alle zone rosse Covid, i gruppi solarolesi si sono comportati in modo diverso in base a opportunità, disponibilità delle famiglie, situazione dei contagi, ecc. In particolate un primo gruppo ha sospeso le attività. Un secondo gruppo ha continuato le attività modificando il luogo di ritrovo dall'oratorio alla chiesa in modo da non penalizzare la preparazione in vista della celebrazione dei sacramenti. Infine un terzo gruppo ha tentato di mantenere un minimo di collegamento inviando allee famiglie file e filmati da far vedere ai figli ma con scarsi risultati (solo il 30% circa dei ragazzi ha aderito a queste iniziative). In concomitanza con le zone arancioni i gruppi si sono in generale riuniti in presenza ma con maggiori accortezze come distanze, mascherine, igienizzazione, ecc. Tutte le educatrici hanno evidenziato il timore che i periodi di isolamento forzato abbiano rappresentato un peso significativo sul processo di maturazione dei ragazzi sia dal punto di vista religioso che dell'aggregazione.
In modi più o meno diversi ogni educatore ha segnalato come punti di forza delle attività svolte i buoni risultati ottenuti dal punto di vista del coinvolgimento, della partecipazione, dell'entusiasmo e della soddisfazione dei ragazzi. Le educatrici di un gruppo hanno in particolare segnalato lo sforzo e l'impegno profuso nel cercare di organizzare incontri "dinamici", il meno scolastici possibile, il più possibile incentrati su rapporti di amicizia nel rispetto dei rispettivi ruoli e con la presenza di attività coinvolgenti con un limitato spazio alle lezioni "dirette". E' importante anche la complicità tra gli educatori quando sono più di uno per classe. Anche un'altra educatrice ha evidenziato l'importanza di non considerare gli incontri di formazione cristiana alla stregua di lezioni di scuola e ha sottolineato che durante gli incontri cerca sempre di correggere i ragazzi quando tentano di chiamarla "maestra".
Tutte le educatrici hanno evidenziato che le principali problematiche riscontrate riguardano la generale assenza e latitanza delle famiglie e la mancanza di continuità catechismo/famiglia per la maggior parte dei ragazzi. Spesso con le famiglie si è riscontrata difficoltà di coinvolgimento e comunicazione a causa di un disinteresse generale e del concepire l'educazione cristiana solo come obbligo. Meno le famiglie vengono disturbate e meglio è. Nel caso del gruppo post cresima è segnalata anche la problematica della notevole differenza di età tra educatrici e ragazzi che può comportare difficoltà comunicative legate al bagaglio di esperienze e di interessi personali immancabilmente diverso.
I principali consigli raccolti per la buona riuscita delle attività riguardano tutti la necessità di coinvolgere maggiormente le famiglie nei percorsi di iniziazione cristiana. Per quanto riguarda il post cresima inoltre sarebbe auspicabile l'affiancamento delle attuali educatrici con altre figure più giovani e più vicine ai ragazzi che siano capaci di parlarne la stessa "lingua".
Le motivazioni che hanno portato gli attuali educatori di Solarolo a svolgere questo servizio sono diverse per ognuno e peculiari del personale percorso di maturazione cristiana. Qualcuno ha cominciato a svolgere il servizio come atto di ringraziamento al Signore per la ritrovata serenità dopo un periodo di crisi religiosa legata a lutti in famiglia. Qualcun altro spinta dallo spirito di servizio a sostegno della propria comunità in un periodo della propria vita in cui auspicava che i figli preadolescenti frequentassero la parrocchia. Infine altri ancora spinti da intenti altruistici di porre il proprio poco tempo libero al servizio della comunità venendo nel contempo arricchiti come conoscenza e esperienza di Gesù.
Nei ragazzi in generale si riscontra poca preparazione religiosa, variabile in funzione della spiritualità cristiana che i ragazzi vivono e respirano nelle famiglie. I pochi ragazzi che provengono da famiglie che frequentano la messa domenicale in genere risultano più preparati degli altri. Risulta comunque necessario che gli educatori si impegnino al massimo a fornire una preparazione cristiana ai ragazzi in quanto è sempre più difficile che essa provenga dalle famiglie.
L'interesse e la curiosità che i ragazzi esprimono verso le tematiche religiose è in generale scarso anche se in qualcuno è più presente che in altri. E' necessario provocare, trascinare, avvicinare con espedienti i ragazzi alle tematiche religiose.
Anche riguardo ai momenti ricreativi e di aggregazione sociale sembra che i ragazzi degli ultimi anni non mostrino un particolare interesse al contrario dei ragazzi degli anni precedenti che davano l'impressione di essere maggiormente coinvolti. Si segnala anche la difficoltà tipica del paese di Solarolo a creare socialità tra i propri ragazzi perché da svariati anni i ragazzi solarolesi delle stesse età frequentano le scuole in 2-3 paesi diversi (Goito, Ceresara e Rodigo) sviluppando le proprie amicizie maggiormente in questi paesi rispetto che tra i propri coetanei di Solarolo. Questo si rispecchia anche sulle rare occasioni di incontri comunitari di unità pastorale dove i ragazzi solarolesi che frequentano scuole diverse da Goito rimangono esclusi e non si amalgamano con i loro coetanei.
Infine viene segnalata la difficoltà di trovare nuovi educatori, in particolare di età inferiore ai 40 anni, per il necessario ricambio generazionale delle attuali educatrici che in alcuni casi svolgono il servizio da 25 anni.
Anche se vengono considerate importanti le iniziative di coinvolgimento dei genitori nelle prime classi di iniziazione cristiana, si ritiene comunque più importante che i ragazzi possano ritrovarsi in gruppo per favorire un confronto tra loro e per evitare differenze legate alla diversità di ogni famiglia.

Relazione catechismo Cerlongo

Il confronto con le catechiste che si impegnano nel PERCORSO DI INIZIAZIONE CRISTIANA ha visto
la partecipazione di quasi tutte le catechiste ed è stato proficuo e ricco di spunti.

Catechesi: contenuto e stile

Gli incontri hanno cadenza settimanale e sono frequentati con costanza da tutti i bambini.
Le catechiste, quasi tutte madri di un bambino/bambina della classe, sono affiancate da Suor Atanasia sia per la programmazione che per lo svolgimento delle attività.

Pur mantenendo una certa fedeltà ai contenuti definiti insieme negli incontri di UP, le catechiste hanno dato maggior peso alla modalità con cui viene proposta l'attività di catechesi. In particolare l'argomento da affrontare viene spesso introdotto dalla lettura di un brano del Vangelo e calato nell'esperienza quotidiana dei bambini; sono poi gli interventi e le domande che nascono spontaneamente dai bambini a guidare la catechista nell'approfondimento di certi aspetti piuttosto che altri. L'attività si completa infine anche attraverso la realizzazione di cartelloni, attività grafiche pittoriche di riepilogo e giochi.

Per il gruppo di seconda media (questo gruppo avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima che è stato posticipato) viene sottolineata l'esigenza di discostarsi da una certa rigidità del programma proposto, per adottare uno stile di confronto aperto alle domande e alle richieste di approfondimento dei ragazzi. In questa classe è emersa in maniera evidente l'esigenza di poter essere ascoltati e vivere lo spazio della catechesi come un momento importante di confronto tra coetanei su temi e valori morali e di fede; in questo contesto il compito della catechista diventa quello di guidare la conversazione e di fare una sintesi dei contenuti significativi.
Emerge in modo chiaro dalle catechiste che la progettazione dell'attività perché sia efficace deve avere un notevole grado di flessibilità poiché spesso saper accogliere e guidare le proposte e gli spunti che vengono dai bambini stessi arricchisce e riempie di significato la proposta catechistica.

Ruolo dei religiosi

A più riprese durante questo confronto tutte le catechiste hanno definito significativa e indispensabile la presenza di Suor Atanasia in tutti i gruppi, poiché riveste un ruolo di mediatrice tra le indicazioni dell'unità pastorale e la realtà concreta in cui calarle al momento della programmazione delle attività. In secondo luogo le catechiste hanno sottolineato che la sua presenza, è considerata un supporto prezioso e una testimonianza gioiosa e affettuosa per i bambini.
Don Alessandro, sacerdote referente nella nostra Parrocchia, è visto dalle catechiste come un valido punto di riferimento e di confronto. Inoltre la sua presenza anche solo di pochi minuti all'inizio o al termine delle attività assume un significato importante per i bambini e per le famiglie.

Rapporti con le famiglie

Le famiglie si pongono in una posizione di completa fiducia nei confronti delle catechiste, rispondono con sollecitudine ad eventuali richieste, in base ovviamente alla disponibilità di tempo.
Le catechiste sottolineano l'importanza e l'efficacia degli incontri di catechesi per le famiglie che venivano proposti prima della pandemia e si augurano che possano proseguire appena sarà possibile sempre secondo l'organizzazione di incontri di catechesi per gli adulti con il sacerdote e per i bambini con le animatrici.

Spunti per migliorare

• Ripensare alle modalità di programmazione della catechesi a livello di Unità Pastorale che deve essere vista più come un confronto su linee guida da adottare che non su un programma di attività dettagliate. Questo permetterebbe di lasciare più ampio respiro all'interno delle singole parrocchie per adeguare gli spunti di catechesi alla specifica realtà di ogni parrocchia.
• Mettere maggiormente al centro della catechesi il Libro della Bibbia per mostrare ai bambini che l'annuncio viene dalla Parola di Dio
• Formazione specifica per le catechiste mirata soprattutto alla gestione delle dinamiche relazionali e comunicative tra i bambini.
• Esigenza sentita per tutti i gruppi di bambini e bambine di introdurre esperienze di servizio nella comunità (poveri, anziani, attenzione per l'ambiente) visto come esperienza concreta di ciò che viene annunciato.
• Ripensare alla modalità di scelta delle catechiste per le nuove classi : non sempre la scelta di un genitore è la scelta migliore; la presenza della madre nella stessa classe del figlio può avere effetti negativi, meglio sarebbe scambiare i genitori all'interno delle classi; vanno confermate e incoraggiate le persone che hanno vissuto positivamente un primo ciclo e conservano il desiderio e l'entusiasmo di proseguire.

Oltre alla catechesi di iniziazione cristiana a Cerlongo sono presenti anche GRUPPI DI ADOLESCENTI che proseguono la loro esperienza di ritrovo e confronto in parrocchia. Si tratta di due gruppi distinti uno di terza media e l'altro di prima e seconda superiore accompagnati rispettivamente dalle catechiste "storiche" del gruppo e supportati da giovani animatori.
I gruppi si trovano ogni settimana rispettivamente nel pomeriggio del giovedì e della domenica per circa un'ora.

Catechesi: contenuto e stile

Si programma ogni mese e mezzo la proposta di macrotematiche da svolgere e sviscerare nel corso degli incontri con i ragazzi.
I temi affrontati in questo anno sono stati ad esempio il rapporto tra scienza e fede, la comunicazione e la relazione, l'accoglienza della diversità, l' impatto della pandemia nella vita dei ragazzi.
La modalità di svolgimento degli incontri abbastanza simile in entrambe i gruppi si svolge secondo una scaletta che vede un momento iniziale di preghiera e raccoglimento in cappella in cui spesso si legge un brano del Vangelo. Viene poi presentato l'argomento dell'incontro spesso accompagnato da testimonianze significative (si invitano persone o si guardano video riguardo a figure che offrono con la loro esperienza di vita un segno tangibile di fede e di carità. Attraverso opportune domande si procede al confronto spontaneo tra i ragazzi. L'incontro si conclude sempre con un momento di gioco o di convivialità.
Viene poi sottolineata come estremamente positiva l'esperienza per entrambi i gruppi della raccolta viveri effettuata in collaborazione con la Caritas parrocchiale: tale iniziativa ha visto una buona partecipazione dei ragazzi che si sono impegnati con serietà e dedizione a questo compito in un clima estremamente gioioso.
Sempre come spunto per spronare i ragazzi a mettersi in gioco ed offrire qualcosa di sé alla propria comunità il gruppo di terza media sta preparando una rappresentazione in chiave moderna della parabola del Buon Samaritano.

Ruolo degli educatori

Le catechiste sottolineano che la buona riuscita degli incontri e la costanza nella partecipazione dei ragazzi è dovuta anche al diverso ruolo che le figure adulte hanno assunto in questi gruppi.
La catechista che li conosce sin dai primi anni di catechismo propone i temi e tiene le redini del gruppo tuttavia il ruolo dei giovani animatori è fondamentale per dare un'atmosfera gioiosa e giocosa in alcuni momenti dell'incontro, nel corso del tempo inoltre si sono posti con autorevolezza di fronte al gruppo al punto da riuscire ad esserne veri e propri leader.
La presenza del sacerdote per entrambi i gruppi è stata definita dalle catechiste:" insostituibile ed essenziale" poiché per questa fascia d'età la presenza concreta di un sacerdote diventa un riferimento importante sia dal punto di vista umano e che di fede.

Spunti per migliorare

• Dall'esperienza concreta di una certa difficoltà nella gestione dell'esuberanza dei ragazzi, particolarmente i maschi, emerge che il ruolo dell'animatore è indispensabile nel guidare il gruppo verso atteggiamenti di partecipazione e confronto costruttivi, ma anche per dare alle attività uno stile più accattivante. Le catechiste sottolineano perciò che la presenza di giovani animatori nei gruppi di adolescenti ha un valore importante da tener presente anche per la formazione di gruppi futuri.
• Si ritiene opportuno stendere con catechisti e animatori dell'U.P. delle linee guida per la programmazione annuale della catechesi degli adolescenti ma si auspica che tale incontro parta da una concreta condivisione tra tutte le realtà parrocchiali. E' inoltre emersa come funzionale ed efficace la possibilità di un confronto mensile con il sacerdote referente della parrocchia per calare nella realtà concreta dei gruppi le proposte e le modalità di attuazione.
• La proposta di incontri online, ristretta esclusivamente ai momenti in cui non era consentito trovarsi in presenza, non è stata accolta favorevolmente dai gruppi a dimostrazione che il punto di forza di questi incontri è anche offrire ai ragazzi di questa fascia d'eta lo spazio di incontrarsi e confrontarsi in presenza attraverso anche momenti di gioco e convivialità.
• L'esperienza di servizio nella comunità va secondo le catechiste arricchita ed integrata con altre proposte non occasionali poiché è emerso nei gruppi entusiasmo e grande impegno e serietà di fronte alla possibilità di realizzare nel concreto qualcosa per la comunità in cui i ragazzi vivono.

Cerlongo, 27 marzo 2021                    Emanuela R.Berta

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