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Lectio divina V domenica di quaresima - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 3 aprile 2022, V Quaresima - Anno C

Il Signore è misericordioso!
Isaia 43, 16-21 . Salmo 125 . Filippesi 3, 4-14 . Giovanni 8, 1-11

Lettura
Gesù è a Gerusalemme. Ha partecipato alla festa delle Capanne (cfr. Gv 7), anche se vi andò di nascosto. Giunto però nella città santa, non poté passare inosservato. La sua presenza alla festa diventa quindi occasione di insegnamenti rivolti ai suoi ascoltatori ed anche di scontri con gli avversari, fino al punto che alcuni vogliono arrestarlo. A Gerusalemme, al termine della festa, si colloca la vicenda narrata nel passo odierno.

Gv 8, 1-11
1Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei". 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". 11Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".

Commento
Gesù, dopo aver trascorso la notte sul "monte degli ulivi", prima di tornarsene a casa dopo la festa, all'alba si reca di nuovo nel tempio e lì ammaestra il popolo che numeroso andava da lui. Mentre svolge la sua attività di evangelizzatore, "gli scribi ed i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio", per avere un suo parere e subdolamente "per metterlo alla prova e per avere di accusarlo". Non c'è alcun dubbio sulla colpevolezza della donna e la questione sta in che cosa voglia fare Gesù di fronte ad un peccato certo. Gesù dapprima reagisce scrivendo col dito per terra. Che cosa scrisse? È impossibile ricostruire quel messaggio, anche se si può intuire il contenuto. Sicuramente era una risposta alla domanda postagli: "Mosé ... ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Probabilmente gli interlocutori di Gesù non percepirono la sua posizione, oppure la considerarono inadeguata o incompleta, visto che continuavano ad insistere nell'interrogarlo. A questo punto egli pronunzia la sentenza perentoria: "chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei" e poi continua a scrivere per terra. Con questo principio Gesù non vuole affermare che ogni giudice, per pronunciare una sentenza, debba essere senza peccato. Egli invece sottolinea che, partendo dalla parola di Dio e dalla dimensione religiosa, è sempre necessario nei confronti dei peccatori, avere chiaro l'obiettivo a cui si vuole arrivare ("non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori") e tener realmente conto della situazione personale del singolo peccatore. Tutto questo non interessava agli accusatori della donna, perché il loro vero obiettivo non era la verità, ma tendere un tranello a Gesù. Per questo, dopo aver ascoltato le sue parole, "se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani". La parte finale della narrazione presenta il dialogo di Gesù con la donna peccatrice. Nessuno l'aveva condannata. Ella con umiltà e pentimento attendeva il giudizio di colui che riconosceva "Signore". Nemmeno Gesù la condanna e la invita accoratamente a non peccare più.

Attraverso la vicenda dell'adultera il testo evangelico presenta la giustizia di Gesù, che è quella di Dio. Egli condanna il peccato, ma è misericordioso col peccatore. Gesù ha anche la capacità di smascherare tutto ciò che non è orientato verso una vera giustizia, anche se coperto da motivazioni di carattere religioso. Chi riconosce in lui il Signore e si rimette al suo giudizio, incontra sicuramente misericordia e perdono.

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
L'asse portante delle tre letture è dato dall'intervento di Dio, che viene a mutare la situazione e la prospettiva futura del suo interlocutore. Il popolo degli israeliti a Babilonia, deve spostare il baricentro della sua fede dalla vicenda dell'esodo antico al suo ritorno da Babilonia: "Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa". Il cambiamento di prospettiva comporta un impegno anche per il futuro: "Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi". Il fariseo Paolo riceve la manifestazione della vera giustizia "che viene da Dio, basata sulla fede" e si apre alla "sublimità della conoscenza di Cristo Gesù". La gioia di questo sbocco comporta l'impegnativa partenza per una corsa verso la perfetta assunzione della potenza della resurrezione di Cristo, con tappa obbligatoria alla conformazione alla sua morte. L'allontanarsi dei lapidatori della donna, nel racconto evangelico, affiancato al perdono ricevuto da Gesù, diventa il dono di una vita che può ricominciare. La scena comporta una decisione seria: "va e d'ora in poi non peccare più". È importante quindi impegnarsi a maturare contesti in cui la magnanimità aiuti a rendere possibili il perdono e la conversione. La conversine richiede sempre anche la disponibilità a tornare a rischiare nella vita, sostenuti dalla fiducia che dà il Signore.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)
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