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Lectio divina XXIV domenica T.O. - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 11 settembre 2022, XXIV Domenica T. O. - Anno C

Dio cerca sempre tutti con amore
Esodo 32, 7-11.13-14 . Salmo 50 . 1 Timoteo 1, 12-17 . Luca 15, 1-32

Lettura
Siamo al centro della sezione che presenta il viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Qualcuno definisce il capitolo quindici: "cuore del terzo vangelo". Qui, come nel capitolo precedente, la scena del pasto, che viene consumato da Gesù con altre persone, fa da sfondo. Ora però i commensali non sono più gli scribi ed i farisei ma i peccatori. Proprio perché Gesù va a cercare costoro, sorge un conflitto tra lui ed i rappresentanti ufficiali della religione ebraica. In questo quadro si collocano le tre parabole dette della "misericordia": la pecora perduta (15, 3-7), la moneta d'argento perduta (15, 8-10) e la parabola del padre con i suoi due figli (15, 11-32). La liturgia quaresimale nella IV domenica ha già proposto la terza.

Lc 15, 1-32
1Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: "Costui accoglie i peccatori e mangia con loro". 3Ed egli disse loro questa parabola:
4"Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
8Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? 9E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto". 10Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte".
11Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. 12Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. 13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. 14Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. 17Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; 19non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". 20Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". 22Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. 23Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
25Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. 27Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". 31Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"".

Commento
Il brano si apre con una introduzione (vv. 1-3) che presenta i pubblicani ed i peccatori particolarmente vicini a Gesù "per ascoltarlo". I farisei e gli scribi invece mormorano a causa del comportamento poco ortodosso tenuto da Gesù. Infatti gli ebrei osservanti devono assolutamente evitare di avere rapporti di qualsiasi genere con i peccatori. Seguono le prime due parabole che sono una risposta diretta alle accuse rivolte a Gesù. Al pastore di cento pecore non basta sapere di averne ancora novantanove, egli lascia queste "nel deserto e va cercare quella perduta, finché non la ritrova". Così la donna che possiede dieci monete d'argento (dramme) non si accontenta delle nove rimaste in suo possesso, ma "accende la lucerna, spazza la casa" e scruta attentamente tra il pavimento sconnesso finché non ritrova la moneta persa. La prima parte delle parabole sottolinea la ricerca compiuta da Dio nei confronti di coloro che si sono perduti e la conseguente missione universale di Gesù, il quale è mandato a tutti ed in particolare a quelli fuori dal coro. La parte conclusiva dei racconti sottolinea fortemente la gioia di chi ha finalmente trovato ciò che ha perso: "Rallegratevi con me ...". Dopo aver narrato le parabole, Gesù collega direttamente le vicende illustrate con quanto accade in cielo. Nel caso del pastore il paragone è con un peccatore che si converte. Per lui in cielo esplode la gioia, perché Dio lo ha pazientemente ricercato, inseguito e finalmente portato a casa. Questo non capita mai a coloro che si ritengono giusti; questi infatti si chiudono all'amore misericordioso di Dio, che pazientemente viene a cercarli. Infatti nessuno è pienamente giusto e tutti si ha bisogno di conversione e di ritorno al Padre. La gioia della donna che ritrova la moneta rimanda alla "gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte". Per l'approfondimento della terza parabola si rimanda al commento della IV domenica di quaresima.

Di fronte al rischio di creare delle chiesuole riservate ai soli bravi, Gesù propone ai discepoli come modello la sua missione, affidatagli dal Padre. Egli è venuto per tutti, perché tutti sono chiamati a partecipare al banchetto, e tutti hanno continuamente bisogno di essere portati sulle sue spalle per tornare a casa. Chi si ritiene giusto è sempre troppo concentrato su sé e perde la possibilità di partecipare alla festa che scaturisce dall'incontro con l'amore misericordioso del Padre.

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
Le tre letture presentano la salvezza data agli uomini da Dio che va continuamente a cercarli quando si perdono. Il popolo d'Israele, uscito ormai dall'Egitto, si é pervertito, allontanandosi dalla via a lui indicata da Dio, facendosi un vitello di metallo fuso e prostrandovisi dinanzi. Allora Dio manda ancora una volta Mosé a salvarlo. Anche se il popolo è di dura cervice e merita il castigo di Dio, l'intercessione di Mosé spinge il Signore ad abbandonare "il proposito di nuocere al suo popolo" e a rivelare il suo volto misericordioso. É Gesù che nella pienezza dei tempi, manifesta la misericordia di Dio Padre, il quale per mezzo suo va in cerca di tutti gli uomini per portarli salvati a partecipare alla festa che si tiene nella casa del Padre. Paolo, nella seconda lettura, diventa il prototipo dei peccatori salvati da Cristo Gesù e mostra cosa capita nella vita di chi si lascia toccare dalla misericordia di Dio.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)
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