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Riflessione di don Marco sulla V domenica di quaresima

DOMENICA 29 MARZO 2020
Lazzaro 2

    Buona domenica amiche ed amici delle parrocchie dell'Unità Pastorale Mincio (Goito, Cerlongo, Solarolo e Vasto).

    Anche in questa quinta domenica di Quaresima vi raggiungo con una riflessione legata alle letture della Liturgia della Parola, per incrementare la nostra amicizia, per progredire insieme nella fede e per stringerci assieme a Gesù Cristo unico nostro pastore e guida.
    Il vangelo di Giovanni, che narra l'episodio di Lazzaro, amico di Gesù richiamato in vita, ci invita a riflettere seriamente su questo tempo particolare che viviamo. Forse anche noi rivolgiamo a Gesù la stessa invocazione delle due sorelle di Lazzaro, Marta e Maria: se tu fossi stato qui tutte queste persone non sarebbero morte, non si assisterebbe alla velocissima diffusione del virus, non ci sarebbe questa crisi totale a cui assistiamo. E gridiamo: Gesù dove sei!
    Gesù risponde con le stesse parole pronunciate alle due sorelle: "questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio". Ora noi vediamo solo la morte, il buio, il dolore, ma certamente si manifesterà la gloria di Dio: Gesù Cristo morto e risorto.
    Infatti in tutti noi è radicato lo Spirito Santo fin dal giorno del nostro Battesimo (1a lettura dal profeta Ezechiele), per cui siamo persone viventi qui ora e per sempre nell'eternità. La presenza dello Spirito di Dio in noi, dice Paolo scrivendo ai cristiani di Roma (2a lettura), ci ha fatti morire al peccato ed in noi c'è il germe fecondo che ci risusciterà come ha risuscitato Cristo Signore.
    Ci sono poi degli aspetti nella nostra vita che sono realmente anticipazioni della vita eterna che Dio ci darà. Lazzaro, Maria e Marta erano amici di Gesù. L'amicizia, il volersi bene tra persone, l'affetto vero sono manifestazioni dello Spirito di Dio che è in noi e sono anticipazioni di quell'amore infinito che Dio ci donerà in Paradiso. Se ci amiamo percorriamo giorno per giorno la scala che ci porterà certamente nel Regno dei cieli con Dio e con i nostri cari. Quindi facciamo di tutto per volerci bene e ogni sera, se ci fossero stati screzi, incomprensioni, liti, chiediamoci scusa e ripartiamo radicati nell'amore reciproco.
    Gesù pianse quando si rese conto che l'amico Lazzaro era morto. Il pianto di Gesù rivela, oltre all'affetto che egli nutriva per l'amico, la grande sensibilità del maestro di Galilea che riservava nei confronti di ogni persona. Anche noi, come Gesù, se curiamo la nostra sensibilità per gli altri, l'attenzione per le persone che ci circondano, se piangiamo davanti alle sofferenze degli altri, davanti ai poveri abbandonati, davanti a tanti paesi martoriati dalle guerre ed in particolar modo la Siria, davanti ai bambini che muoiono ogni giorno perché denutriti o ammalati, davanti ai profughi che fuggono dalla guerra e dalla fame, siamo animati dallo Spirito di Dio che è in noi.
    Immagino che anche noi, come i discepoli di Gesù, in questi giorni siamo pieni di paura. Gesù ci rivolge le stesse parole pronunciate ai suoi: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Con coraggio e decisione rispondiamo: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Professiamo la nostra fede in Gesù Cristo e nella vita eterna domani mattina personalmente ed insieme quando alle ore 10 celebreremo in comunione la s. Messa. Tutti potrete partecipare da casa collegandovi su Youtube in diretta.
    O Signore crediamo che tu sei il Cristo, che tu hai vinto la morte e vincerai anche questo morbo che ci sta affliggendo. Crediamo che ci libererai dalle paure e dai lacci della nostra morte. Sostieni la nostra fede, te lo chiediamo per intercessione di Maria che noi veneriamo col titolo di Madonna della Salute, Amen.

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