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8 marzo Festa della donna

Non c’è che dire! Non lo fanno molto spesso, ma quando gli uomini ci si mettono riescono a prepare una “signora cena”.
Mentre tante donne erano fuori casa per festeggiare la festa della donna, in locali di moda con un programma molto particolare, una quarantina di donne impegnate nei vari servizi della parrocchia, si sono ritrovate prima nella cappellina feriale della Basilica S. Pietro Apostolo di Goito e poi in oratorio per un momento di fraternità.
La preghiera di inizio serata è stata tenuta da Padre Eugenio, missionario comboniano presente nella nostra comunità in questi giorni. Ci ha portato i pensieri di una giovane donna rinchiusa nei campi di Auschwitz che non ha mai perso la speranza e l’amore per Gesù perché sapeva che lui era sempre accanto a lei e a tutti gli altri prigionieri. La vita ha senso mantenendo sempre vivi i propri sogni per il futuro e l’amore per gli altri e per Dio.
Dopo questa significativa testimonianza e dopo una preghiera a Maria, madre e donna esempio per tutti noi, siamo andate in oratorio dove una bella tavola, apparecchiata con i tovaglioli piegati a ventaglio e vasetti di primule, ci aspettava. Una volta tutte sedute sono arrivati i “camerieri” con le varie portate: antipasto servito su un letto di foglioline di valeriana, un buonissimo risotto con la zucca, tranci di pizza e, non contenti, hanno servito delle ottime seppioline con piselli e un pezzo di formaggio. Il tutto annaffiato da buon lambrusco, bibite ed acqua.
Infine si è conclusa l’abbondante cena con la torta sbrisolona classica e al cioccolato e un buon caffè.
Non si può dire che non ci abbiamo servito nel migliore dei modi e con tante portate gustosissime.
Tutto questo è avvenuto grazie al lavoro di cinque uomini che hanno speso il pomeriggio per preparare. Noi li abbiamo ringraziati con vari applausi calorosi e tra noi ci siamo dette: “perché si festeggia così solo una volta all’anno?”
Grazie signori uomini!

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