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Lectio divina I domenica d'Avvento 2022

LETTURA COMMENTO VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 26 novembre 2022 - I Domenica di Avvento

Vigilare per incontrare il Signore
Isaia 2, 1-5 - Salmo 121 - Romani 13, 11-14 - Matteo 24, 37-44

Lettura
Con l'Avvento inizia la lettura del vangelo secondo Matteo. Il passo proposto in questa domenica si colloca cronologicamente verso la fine del ministero storico di Gesù e geograficamente nella città più importante: Gerusalemme. Gesù è ormai giunto nella Città santa e nel Tempio avviene il confronto decisivo con le autorità giudaiche. È proprio nel luogo santo per eccellenza che Gesù pronuncia il suo ultimo discorso. Il brano di oggi ne è una parte.

Mt 24,37-44
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli.
37 "Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo. 40 Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. 41 Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.
42 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44 Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.

Commento
Il testo si apre presentando Gesù che si rivolge ai suoi discepoli per dare loro delle istruzioni. Ad essi dapprima annuncia "la venuta del Figlio dell'uomo", che è paragonata a quanto capitò "ai giorni di Noè". L'annuncio è ulteriormente rinforzato con la ripresa, alla fine del v. 39, della stessa immagine: "così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo". Il brano si chiude con una indicazione pratica, lasciata da Gesù ai discepoli, che è conseguenza dell'annuncio precedente: "vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà". Il vegliare dei discepoli deve essere simile al comportamento assunto da chi teme che un ladro gli scassini la casa: è sempre pronto ad affrontarlo e non abbassa mai la guardia Con forza quindi Gesù conclude: "tenetevi pronti". A questo punto è opportuno chiarire alcune immagini presenti nel testo, per cogliere con profondità il messaggio in esso contenuto. La prima è quella del "Figlio dell'uomo". Con questo appellativo, che Gesù attribuisce a sé, attingendo al linguaggio figurato e simbolico dell'apocalittica, egli invita gli ascoltatori a riflettere sulla sua persona. Gesù infatti è il figlio di Dio, costituito re e giudice dell'universo, da accogliere con decisione ed immediatezza. Qui sta la ragione che spiega la seconda immagine, quella del diluvio al tempo di Noè. A quel tempo il diluvio fu il giudizio di Dio che si abbatté sull'umanità, che procedeva impassibile nelle sue attività di corruzione. Ora la venuta del Figlio dell'uomo è improvvisa e, come al tempo del diluvio, la gente continua nelle sue operazioni e non coglie la novità portata da Gesù. Anche le immagini degli uomini, che lavorano nel campo, e delle donne alla macina contribuiscono a sottolineare ulteriormente quanto detto prima, cioè da un lato la situazione di distrazione in cui permane l'umanità e dall'altra la presenza decisiva e discriminante di Gesù Cristo nella storia dell'umanità. La venuta del Signore sarà accolta e diventerà fruttuosa per chi si è preparato a tale incontro, anche se esteriormente le persone sembrano tutte uguali e attente a svolgere gli stessi lavori di sempre. Per prepararsi adeguatamente ad accogliere il Signore che viene è necessario quindi vegliare, stare svegli, essere attivi e pronti ad accogliere la venuta della persona più cara che abbiamo: Gesù.

In sintesi si può dire che solo chi sta sveglio ed è attivo, predisponendo ogni cosa per l'incontro col Signore che viene, lo incrocia realmente nel camino della sua vita, perché è sempre sintonizzato con lui. Chi invece è distratto dalle attività, dalle cose e dal peccato non coglie lo spessore di novità portato da Gesù Cristo. In questo modo si colloca fuori dalle dinamiche di salvezza da lui avviate.

La vita
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con l'insegnamento di Gesù?
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è qualcosa di urgente a cui io posso contribuire per un miglioramento evangelico della realtà?
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