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Lectio divina sul libro dell'Apocalisse- 4

APOCALISSE
Quarta Lettura

Lettura
Col secondo capitolo iniziano le lettere mandate alle sette chiese. Gesù alla maniera di un capo di comunità da indicazioni concrete pe la vita della gente. Sono indicazioni pastorali. Le lettere hanno una forma letteraria identica. Esse però non fanno parte del genere epistolare classico.

Ap 2, 1-11
1All'angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi:
"Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro. 2Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. 4Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. 5Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. 6Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch'io detesto. 7Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio".
8All'angelo della Chiesa che è a Smirne scrivi:
"Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita. 9Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - eppure sei ricco - e la bestemmia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma sono sinagoga di Satana. 10Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. 11Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte".

Commento
Le lettere hanno una struttura fissa suddivisa in sette passaggi: indirizzo, autopresentazione di Cristo, giudizio-denuncia sulla singola chiesa, appello all'imperativo, esortazione all'ascolto, promessa al vincitore nella lotta della fede. Si ha in questo modo un ritratto delle chiese nei loro aspetti positivi e nelle loro negatività. Dalle lettere si ricava anche un programma pastorale di rinascita spirituale. Non c'è assolutamente nessuna fuga per una fine imminente, ma il testo è un invito alla conversione e al rinnovamento.
La prima chiesa presentata è quella di Efeso. In questa città c'era un tempio alla dea della fecondità e della vita, Artemide polimaste (molte mammelle), di studi di magia, di edifici bellissimi con teatri attivi; una lunga via lastricata e colonnata, alla sera illuminata con lumi, portava al porto. Ancora oggi le rovine archeologiche danno l'idea della grandiosità della città.
Efeso è stato il centro della missione paolina così come è descritta in Atti 14, avvenuta attorno agli anni 54. Ad Efeso c'era la sede di una antica tradizione giovannea e mariana. Questo capoluogo dell'Asia proconsolare romana è interpellato da Gesù, con gli stessi simboli delle stelle e dei candelabri (cfr. 1,12.16), intrecciandosi luci e ombre. Le luci: opere buone, costanza, perseveranza nella fede, fedeltà nella lotta contro i Nicolaiti . Le ombre sono: il raffreddamento dell'amore e dell'entusiasmo originario, l'impallidirsi del fervore, stemperato dall'abitudine e dalla quotidianità. Prima che la polvere e la cenere spengano la fiammella è necessaria la conversione, altrimenti il candelabro simbolo della chiesa sarà abbattuto. Ma la finale è aperta ad una promessa e a una speranza.
A 75 km a nord di Efeso sorge Smirne, ancora oggi porto fiorente e importante città della costa egea della Turchia. Vi era in quel luogo una fiorente comunità giudaica ostile al cristianesimo; essa ebbe sicuramente una forte influenza nel martirio di Policarpo, vescovo di quella città, a metà del secondo secolo. Per questo gli ebrei sono bollati con la feroce locuzione: "sinagoga di Satana". Sofferenze, prove, persecuzioni non devono scoraggiare né incrinare la fedeltà dei cristiani di Smirne. La tribolazione sarà limitata (dieci giorni), poi tornerà a brillare il sole della Pasqua e ai fedeli non toccherà la "seconda morte", cioè la morte eterna.

Nelle difficoltà o nelle prove i cristiani non devono abbattersi o disperare. Gli aspetti positivi sono sempre maggiori nei confronti dei negativi. Importante è non scendere a compromessi col male ed essere fedeli a Gesù Cisto, che non abbandona mai i suoi amici. Lui che ha vinto il male e la morte condividerà la vittoria con i suoi amici.
- Come reagiamo di fronte alle difficoltà della vita cristiana?
- Siamo più portati a vedere il positivo o a soffermarci sul negativo?
- È facile scendere a compromessi che ci fanno perdere la pace e la luce?
- Scegliamo nelle difficoltà la Pasqua di Gesù o noi stessi?

La vita
Cerchiamo ora di interagire col testo biblico e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con l'insegnamento di Gesù?
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è qualcosa di urgente a cui io posso contribuire per un miglioramento evangelico della realtà?


Immagini di Efeso
EFESO

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