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Lectio divina sul Libro dell'Apocalisse - 19

APOCALISSE
Diciannovesima Lettura

Dopo la lunga serie di eventi che erano seguiti allo squillo della sesta tromba (9,13-21) ora assistiamo al completamento degli eventi che sono seguiti al suono della settima ed ultima tromba.

Lettura
Ap 12, 7-18
7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8 ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. 9 Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. 10 Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. 11 Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell'Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire. 12 Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo». 13 Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14 Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. 15 Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16 Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. 17 Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. 18 E si fermò sulla spiaggia del mare.

Commento
Nel confronto tra la donna e il drago entra in scena un nuovo attore: l'angelo Michele che nel libro di Daniele (10,13.21;12,1) [2] era stato presentato come l'angelo custode d'Israele. Egli è l'avversario dichiarato del drago, di Satana. Nello scontro tra bene e male ora annunciato l'espulsione degli angeli ribelli dal cielo è qui descritta [3]. La comunità cristiana è serena e si schiera con le milizie angeliche fedeli che le assicurano una protezione invincibile. Il nome stesso Michele in ebraico significa "chi è come Dio?", cioè nessuno sarà mai come Dio e questo è un auspicio di sicurezza e di vittoria. Nessuno infatti potrà mai schiacciare chi è sotto la protezione di Dio. Il drago invece viene gradualmente scaraventato sulla terra con gli angeli ribelli (vv.7-9). Chi sia il drago è descritto apertamente dall'autore (v.9-10). Vengono offerte 5 definizioni. È il "serpente antico" ed il riferimento a Gen 3,15 è evidente. "Diavolo" termine greco che significa separatore "colui che divide". "Satana" parola ebraica che significa "accusatore" che ha assunto anche il significato di "avversario". Il drago è detto in greco ho planòn cioè colui che seduce ed inganna di conseguenza "tentatore". In greco è definito anche ho kategoròn cioè l' "accusatore", una ulteriore esplicitazione del vocabolo satana. Ormai è chiaro che il duello si svolge tra la presenza demoniaca nella storia e la comunità dei giusti. Il destino di satana non è celeste; pur avendo una dimensione soprannaturale egli non è Dio e non appartiene all'orizzonte divino. Per questo è precipitato sulla terra e nella storia ove può agire tentando la libertà dell'uomo e proponendo il peccato, che è la scelta volontaria e definitiva di andare contro Dio. Contro una certa visione morbosa di timore e di esaltazione di satana, l'autore dell'Apocalisse riafferma la centralità e la superiorità di Dio, di Cristo e dell'uomo unito a Cristo rispetto al diavolo. Resta la pericolosità di quella presenza nel mondo. Egli provoca dall'esterno la nostra libertà facendone sprigionare la negatività de orientandola verso il male e l'ingiustizia. Una voce anonima celeste mette un primo punto fermo circa la vicenda del drago e della donna: il male e il drago sono stati vinti. Cfr. mt28,18-20 il regno di Dio e di Cristo hanno la meglio sul male (v.10). Alla radice della vittoria sul drago satanico c'è innanzitutto la passione, la morte e la risurrezione di Cristo, sorgente di ogni redenzione (v.11 "il sangue dell'Agnello"). Ad essa è associata anche la testimonianza dei cristiani: martirio e predicazione. C'è un'intima partecipazione all'opera redentrice dell'Agnello da parte della comunità cristiana attraverso la testimonianza dei discepoli del signore; testimonianza della duplice dimensione di martirio e annuncio. Forse qui vi è addirittura un collegamento con tutti i testimoni dell'antica alleanza di Israele fedele. Sempre nel v.11 si parla di fedeli che non amarono la vita fino ad arrivare alla morte per rimanere fedeli. È chiaro il riferimento alle parole di Gesù riportate in Gv 12,25 "chi ama la sua vita la perde..." anche se sconfitto il male è ancora presente nel mondo. Il drago si dibatte con ferocia furibonda e l'umanità continua ad essere oggetto dell'invidia del diavolo ed il luogo dove lui mette alla prova i credenti. Tuttavia l'Apocalisse invita alla speranza perché satana sa che ha poco tempo a disposizione ed il trionfo definitivo non è suo ma di Dio e dei suoi eletti per mezzo di Cristo (vv. 13-14). La potenza del male non prevarrà anche se l'assalto satanico non dà tregua. I flutti delle tempeste minacciano i giusti, gli attacchi dei perversi si scatenano contro i fedeli, le persecuzioni degli ingiusti incombono sugli onesti. Ma l'ultima parola efficace e decisiva è quella di Dio e della sua potenza protettrice. Il drago torna all'assalto non solo contro il figlio ma anche contro i cristiani. Essi sono coloro che osservano i comandamenti di Dio, da non intendere solo coi 10 comandamenti, ma tutto l'insegnamento contenuto nelle Scritture sante, i fedeli custodi della Parola di Dio e testimoniano Gesù Cristo crocifisso e risorto. Contro costoro il diavolo non potrà prevalere e a quello allude il versetto 18 che presenta il drago fermo sulla spiaggia in quanto non può fare più nulla di male.

- Si ribadisce la presenza del male nel mondo e che tenta i cristiani.
- Il male non prevarrà mai se si resta uniti a Gesù Cristo, se si cerca di mettere in pratica la sua Parola, se si dà testimonianza evangelica.
- Nutrire un vero senso di speranza e di ottimismo senza lasciarsi abbattere e disperare.

[2] Questo libro del Primo Testamento è una delle fonti alle quali l'autore dell'Apocalisse attinge.

[3] Questo tema avrà molto spazio nella tradizione popolare e negli apocrifi. Che cosa sono gli apocrifi? La parola "apocrifo" deriva dal greco e indica qualcosa di tenuto nascosto e lontano dall'uso. In contesto cristiano viene usata per testi che non fanno parte dei quattro vangeli canonici e non sono riconosciuti come parte del Nuovo Testamento. Essi non sono indispensabili per la fede della Chiesa e dei cristiani.
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