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Lectio divina II Domenica T.O. 2024

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 14 gennaio 2024– II Domenica del Tempo Ordinario B

Andarono, videro e si fermarono da lui

1 Samuele 3,3b-10.19 • Salmo 29 • 1Corinzi 6,13c-15a.17-20 • Giovanni 1,35-42

Lettura
Già accennammo al passo odierno del vangelo di Giovanni commentando le letture della terza domenica d'avvento. Siamo all'inizio del libro dei segni e l'evangelista presenta il Battista come colui che non è il Cristo, ma il detentore di una missione finalizzata a farlo conoscere.

Gv 1, 35-42
35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: "Che cosa cercate?". Gli risposero: "Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?". 39Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia" - che si traduce Cristo - 42e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa" - che significa Pietro.

Commento
Il racconto giovanneo può essere suddiviso in tre scene aventi ciascuna soggetti diversi. La prima ha come protagonista Giovanni Battista che indica Gesù a due dei suoi discepoli: "Ecco l'agnello di Dio" (vv.35-36). I due, sentendo la testimonianza autorevole del maestro, seguono Gesù. In questo modo si compie la missione del Battista, che era venuto "come testimone perché tutti credessero per mezzo di lui" (1,7). Nella seconda scena (vv.38-39) Gesù prende l'iniziativa nei riguardi di coloro "che lo seguivano". Egli, dopo una prima domanda che serve a focalizzare meglio il loro desiderio ("che cercate!"), rivolge ad essi l'invito decisivo: "venite e vedrete". Le parole di Gesù sono finalizzate a continuare e ad approfondire la conoscenza ed il rapporto con lui. A questo punto della narrazione troviamo anche presentata l'esperienza caratteristica dei discepoli, che viene espressa con tre verbi decisivi: "andarono", "videro", "si fermarono presso di lui". La terza scena mette in primo piano uno dei discepoli, fino a questo punto rimasti anonimi, che avevano seguito Gesù: Andrea. Costui ripete, verso il fratello Simone la propria esperienza vissuta per mezzo Battista. Egli con la testimonianza fatta di parole e di convincimenti autorevoli derivanti dalla vita lo porta al maestro. Infine Gesù stesso, incontrando Simone, attraverso lo sguardo e le parole lega a sé definitivamente il nuovo discepolo, cambiandogli il nome e chiamandolo Pietro.
Sia il Battista come i nuovi discepoli di Gesù hanno per obiettivo la chiamata alla fede in Cristo e la trasmissione della stessa, mediante la testimonianza autorevole fatta di parole e di gesti. Il seguire Gesù, Cristo e Messia, il vederlo ed il fermarsi con lui, per essere trasformati in profondità dal suo intervento diretto, come accadde a Simon Pietro, sono le caratteristiche della vocazione e dell'autentico discepolato cristiano.

Collegamento fra le letture
Nella prima lettura è presentata la vocazione di Samuele. Il suo essere al servizio del Tempio fin dalla giovinezza non corrispondeva ad una reale conoscenza di Dio. Questa si realizzerà quando il ragazzo, udendo la chiamata del Signore, sarà anche in grado di essere disponibile per mettersi realmente in ascolto: "parla perché il tuo servo ti ascolta". Solo dopo questa esperienza egli sarà capace di parole autorevoli. Nel brano di Giovanni ritorna il tema della vocazione. Anche qui la chiamata di Dio arriva alle persone mediante degli intermediari umani. C'è però un elemento di novità da sottolineare: sono discepoli veri coloro che dimorano con Gesù e si lasciano cambiare da lui. Il cambiamento, come dice Paolo nella seconda lettura, non tocca soltanto la dimensione spirituale, ma coinvolge anche il corpo del credente e tutta la sua vita concreta. Tutta la persona, con le sue dimensioni, è coinvolta nella testimonianza feconda della fede.

Per attualizzare
• Si è invitati ad una verifica seria dell'essere discepoli di Gesù. Questa esperienza si qualifica anche nel seguirlo, nello stare con lui e nel lasciarsi trasformare radicalmente.
• Le nostre parrocchie hanno come obiettivo prioritario della loro programmazione, la sequela di Cristo e il suo annuncio a tutti, attraverso una coerente, incisiva e significativa testimonianza di vita, oppure sono diventate delle fredde ed impersonali istituzioni, dei centri di potere e di burocrazia, che nascondono la forza e la novità del mistero di Cristo?
• In un'epoca di relativismo etico la testimonianza coerente del credente viene affermata come fondamentale.

Per approfondire
CdA nn. 200-206: La comunità dei discepoli; nn. 450-459: Una Chiesa in molte Chiese.

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